Complex Regional Pain Syndrome (1)
L’algoneurodistrofia simpatico riflessa, conosciuta nel mondo come Complex Regional Pain Syndrome (CRPS), Reflex Sympathetic Dystrophy o anche Causalgia, è una sindrome caratterizzata da un continuo (spontaneo e/o evocato) dolore regionale (in particolare alle estremità degli arti) apparentemente non proporzionato come durata e gravità al consueto decorso di trauma conosciuto o altra lesione generica.
Il dolore è locale (non sul territorio di una specifica radice nervosa o dermatoma) e generalmente ha una predominanza distale di anomalie sensoriali, motorie, sudomotorie, vasomotorie e trofiche (non sempre tutte presenti contemporaneamente). La sindrome mostra progressioni soggettive variabili nel tempo.
Criteri diagnostici per CRPS:
1) Dolore continuativo, non proporzionale a qualsiasi evento riconosciuto responsabile di dolore.
2) Il paziente deve denunciare almeno un sintomo in tre della quattro categorie seguenti:
Sensoriale: iperalgesia e/o allodinia
Vasomotoria: asimmetria di temperatura e/o differenze di colore cutaneo rispetto alla parte controlaterale
Sudomotorie/Edema: sensazione di edema e/o differenze di sudorazione
Motorie/Trofiche: sensazione di diminuzione del ROM articolare e/o disfunzioni motorie (debolezza, tremori, distonie) e/o cambiamenti del trofismo (peli, unghie, cute).
3) Il clinico deve evidenziare almeno un segno durante la valutazione in due o più delle seguenti categorie:
Sensoriale: evidenza di iperalgesia (alla puntura di spillo) e/o allodinia (al tocco leggero e/o pressione profonda e/o movimento articolare)
Vasomotoria: evidenza di asimmetria di temperatura e/o cambiamenti di colore cutaneo
Sudomotoria/Edema: evidenza di edema e/o differenze di sudorazione
Motorie/Trofiche: evidenza di diminuzione del ROM articolare e/o disfunzione motoria (debolezza, tremore, distonia) e/o cambiamenti del trofismo (unghie, peli, cute)
4) Assenza di altre diagnosi che possano spiegare meglio la presenza di segni e sintomi sopra descritti.
Trattamento
Molteplici articoli supportano l’uso terapia fisica per trattare CRPS. Gli obiettivi della terapia fisica ed occupazionale sono quelli di:
minimizzare l’edema: speciale fasciatura compressiva, tecniche di linfodrenaggio, terapia in acqua.
desensibilizzare il dolore dell’arto e normalizzare la sensibilità superficiale: tecniche di spazzolatura cutanea e programma di sovraccarico graduale dell’arto colpito. La desensibilizzazione e un miglioramento del microcircolo possono essere ottenuti alternando bagni caldi-freddi nei casi moderati di CRPS.
riequilibrare atteggiamento posturale: in particolare quando è colpito l’arto inferiore sempre con modalità di estrema gradualità per evitare aggressioni dannose per le strutture colpite da CRPS.
diminuire le difese decontraendo la muscolatura: il dolore sommato all’ansia che questa patologia comporta genera un circolo vizioso dove contratture e dolore si autoalimentano contribuendo a congestionare il microcircolo già condizionato dalla patologia (edema bloccato dalla vasocostrizione tipica della CRPS).
aumentare la funzionalità degli arti colpiti dalla patologia: le articolazioni coinvolte diminuiscono in maniera evidente l’articolarità che deve essere ripristinata con terapie di mobilizzazione graduale e non aggressiva. Per questo scopo possono anche essere utilizzate terapie come Mirror Visual Feedback (utilizzo arto sano per copiare la gestualità con l’arto patologico coperto alla visuale del paziente da uno specchio che riflette l’arto sano), o Graded Motor Imagery (utilizzo di immagini che rappresentino l’arto colpito in varie posizioni in modo che il paziente prima immagini di copiare quelle posture e progressivamente tenti di riproporle fisicamente con l’arto patologico) in modo da riorganizzare le reti neuronali corticali.
Terapia farmacologica
In quanto sindrome CRPS colpisce vari sistemi (vascolare, neurologico, osseo, cutaneo ed immunologico). In molti casi è richiesto un trattamento farmacologico su più fronti.
Evidenze cliniche supportano l’uso di corticosteroidi che sembrano migliorare la fase acuta della CRPS. 30 mg al giorno da 2 a 12 settimane. In fase cronica non è certa la loro utilità.
CRPS è frequentemente associata a osteopenia/osteoporosi localizzata alla zona colpita dalla patologia. Calcitonina può aiutare a preservare la massa ossea e può avere effetti antinocicettivi sia in fase acuta che cronica. Dosi intranasali per 3-4 settimane. Bisfosfonati migliorano la densità dell’osso rallentando il riassorbimento dell’osso. Molteplici studi di alto livello hanno confermato la validità del trattamento della CRPS con l’utilizzo di bisfosfonati.